Effetto Lorentz - La nuova umanità

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Effetto Lorentz

Ben Boux

                                    Effetto Lorentz

L’ effetto Lorentz è una anomalia che si riscontra in alcuni dispositivi elettrici, come solenoidi, relè o dinamo, che in particolari condizioni forniscono in uscita una corrente maggiore di quella che è entrata.
La scienza ufficiale non ha ancora trovato una giustificazione a questo fatto e quindi non è stato per il momento possibile sviluppare delle applicazioni pratiche per ottenere della energia mediante questo fenomeno.
Presento qui il mio tentativo di spiegare questa anomalia e di permettere di conseguenza uno studio per la realizzazione di dispositivi generatori di energia alternativa.
Vanno però fatte alcune premesse.
La scienza ufficiale ha definito una serie di regole o leggi per descrivere i vari fenomeni della natura ed ha sviluppato dei modelli per la struttura dei componenti della natura stessa.
La maggior parte delle assunzioni della scienza non è però corretta, le definizioni sono state sempre dedotte attraverso dei meccanismi logici con spiegazioni che si rifacevano a precedenti definizioni spesso arbitrarie.

Non è questa la sede per una approfondita disanima delle conclusioni cui è giunta la scienza ufficiale, vorrei definire solo qualche concetto :
a)L’atomo non è composto da elettroni, protoni, neutroni, ecc , ma semplicemente da delle cariche elettriche confinate da un determinato spazio, che risuonano con determinati rapporti di pressione rispetto l’ ambiente di confinamento del vuoto che li circonda. Di conseguenza si viene a formare al centro dell’ atomo una zona di elevata concentrazione di energia, proprio perché centrale, ed all’ esterno un guscio che contiene questa energia mantenendo la pressione dell’interno dell’ atomo. Quindi l’ energia è dentro l’ atomo e vorrebbe espandersi, ma viene tenuta bloccata dall’ equilibrio di pressione con il vuoto esterno. I diversi tipi di atomi si differenziano per la quantità di carica confinata, per la struttura geometrica dell' involucro di contenimento e per la risonanza del gruppo di cariche che risuonano all’ interno.
b)La corrente elettrica non e’ composta da elettroni, ma da cariche elettriche sempre positive che sono delle coppie di differenza di pressione che si intrecciano nei due sensi e tendono ad eliminarsi per raggiungere lo stato di quiete a pressione zero.
c)Gli elementi o molecole conduttori di elettricità in realtà la respingono, è per questa ragione che l’elettricità si propaga lungo la parte esterna del conduttore.
d)Al contrario gli elementi o molecole isolanti o dielettrici accolgono l’ elettricità al loro interno, impedendo quindi la propagazione lungo il materiale.
e)Alcuni elementi o composti hanno la proprietà di concentrare al proprio interno il campo elettrico, per poi liberarlo quando viene a cessare la pressione esterna. Sono gli elementi ferromagnetici. Il magnetismo è in realtà un campo elettrico circolare racchiuso e concentrato da questi particolari elementi. In certe strutture cristalline di questi elementi il campo elettrico viene intrappolato in modo permanente, e si formano così magneti permanenti.

E’ evidente che le precedenti affermazioni contraddicono tutte le assunzioni sino ad ora fatte su quegli argomenti, non sono certamente io a formulare queste regole, le ho desunte dallo studio dei nuovi testi che spiegano la natura del creato e da applicazioni di questi concetti sulle verifiche pratiche.

Il condensatore

In breve, il comportamento degli elementi isolanti spiega facilmente come funziona il condensatore, il materiale sottoposto alla pressione della corrente  la immagazzina all ‘ interno degli atomi, nel fare questo si produce un aumento di pressione mantenuta dal guscio. Nel momento che smetto di introdurre la corrente entrante, gli atomi liberano la loro pressione restituendo le cariche accumulate sotto forma di corrente elettrica di scarica. Ma se invece continuo ad immettere altra corrente, cioè aumento la pressione, sino al punto che la capacità di contenimento dell’ atomo non è più sufficiente, lo schermo si indebolisce e quindi l’ energia accumulata all’ interno e la precedente energia che formava la parte interna dell’atomo fuoriescono e si diffondono all’ esterno, provocando una reazione similare negli atomi adiacenti, sino ad esaurimento della pressione. Questo processo è la scarica attraverso il dielettrico che avviene se la tensione supera l’ isolamento.
Questa tecnica è alla base del procedimento “charge cluster” che può fornire consistenti quantità di energia, proprio demolendo la barriera di contenimento dell’atomo, con dei procedimenti non invasivi come il bombardamento dell’ atomo ad alta temperatura  che propone la scienza oggi. ( La scintilla, in pratica):

L’induttanza

Gli elementi conduttori in presenza di una carica elettrica reagiscono opponendo alla nuova pressione una contro pressione che si dispone all’ esterno dell’ atomo formando un campo elettrico tutto intorno.
Questo meccanismo è simmetrico, un atomo conduttore immerso in un campo elettrico reagisce formando una carica elettrica al suo esterno  che bilancia la pressione che è stata indotta.
Di conseguenza se continuo ad immettere cariche elettriche nel conduttore, le cariche nuove spingono le precedenti verso gli atomi contigui, che a loro volta reagiscono con la formazione di nuovo campo elettrico che si va ad aggiungere al precedente.
Il campo elettrico generato si espande rimbalzando da un atomo all’ altro sino alla fine del conduttore, perciò in un solenoide od in una placca del condensatore il campo elettrico si forma attorno tutto il conduttore istantaneamente per ogni singola carica che viene immessa.
Se continuo ad immettere cariche elettriche vengo ad occupare tutti gli spazi disponibili nel metallo, al raggiungimento del massimo, che è il valore che definisce l ' induttanza dell’avvolgimento, la nuova pressione causata dall’ immissione di ulteriori cariche elettriche provoca un indebolimento del guscio dell’ atomo con la fuoriuscita di parti dell’ energia interna, e quindi il metallo comincia a scaldarsi, cioè interviene l’ effetto resitivo.
Una immissione di grosse quantità di carica in determinati metalli può provocare la demolizione degli atomi stessi che si riorganizzano in equilibri più stabili, cioè il metallo trasmuta in un altro elemento, come esempio tungsteno verso neon.
Vi sono elementi o composti che hanno la proprietà di concentrare al proprio interno il campo elettrico, come ad esempio il ferro e sui composti.
Questa azione di concentrazione permette al conduttore posto vicino di ospitare un maggior numero di cariche elettriche, perché mano a mano che si forma il campo elettrico di bilanciamento, questo viene assorbito dall’ elemento che forma il nucleo, mantenendo l’ equilibrio attorno agli atomi conduttori, che sarà perciò composto da tre componenti, carica elettrica, campo elettrico di bilanciamento dell’ atomo e campo elettrico supplementare assorbito dal metallo adiacente, cioè il nucleo.
Se continuo ad immettere nuove cariche, mano a mano vengo ad utilizzare tutta la capacità di assorbimento del nucleo, e quindi si ripresenta il comportamento invasivo dell’ equilibrio all’ interno degli atomi del conduttore, e quindi viene generato del calore : si è raggiunta la saturazione del nucleo.
Il processo descritto è l’ aumento dell' induttanza di un avvolgimento causato dalla presenza di un nucleo di ferro (o altro materiale simile) all' interno.
Il processo è simmetrico, agli inizi della radio si usava inserire all’ interno di bobine antenna per onde medie e lunghe dei nuclei in ferrite (piccolo cristalli di ferro immersi in ceramica) per ottenere un segnale più forte. Il campo di onde radio era sempre lo stesso, ma la ferrite ne concentrava le linee di flusso inducendo nel solenoide un quantità di cariche elettriche molto più alta, questo è un esempio di concentrazione di linee di campo elettrico.

Ecco quindi come funziona un solenoide con nucleo in ferro : all' inizio viene immessa la corrente elettrica, questa riempie gli spazi disponibili nel conduttore, poi incomincia ad agire il nucleo assorbendo il campo elettrico generato, quindi la corrente può continuare a fluire sino alla massima carica possibile. Cessando di immettere corrente ed applicando un carico, la stessa comincerà a fluire nel senso inverso, scaricando man mano le linee di flusso accumulate nel nucleo esterno sino a completo stato di riposo delle pressioni all’ interno degli atomi del conduttore e del campo elettrico circostante. E’ evidente che tanta corrente elettrica immetto nel solenoide, tanta ne ricavo in uscita, perché il processo è lineare.
Allo stesso modo funziona il trasformatore ripartendo i due cicli di carica e scarica in due avvolgimenti separati, utilizzando una corrente alternata.
Il funzionamento della corrente alternata richiede però delle ulteriori considerazioni, che vedremo in una altra sede.
Ma cosa succede se la permeabilità, cioè la capacità di concentrare le linee di flusso elettrico, cambia in modo indipendente durante il processo descritto sopra?
Durante la carica semplicemente viene a cambiare la quantità di corrente elettrica immagazzinabile nel solenoide, ma durante la scarica si verifica un interessante fenomeno.
In pratica se le linee di flusso possibili contenute negli atomi del nucleo di materiale magnetico si riducono, questi libera il campo elettrico immagazzinato che va a riportarsi di nuovo attorno agli atomi del conduttore. Questi vedono modificare l’ equilibrio tra la pressione causata dalle cariche ancora presenti che si stanno scaricando ed il supplemento di campo elettrico che viene a formarsi a causa dal rilascio supplementare causato dalla riduzione della permeabilità e formano quindi una nuova carica elettrica  per azzerare lo sbilanciamento.
Questa nuova carica viene generata dall’ atomo del metallo, che utilizza una parte dell’ energia del proprio interno per compensare lo sbilanciamento.
Ecco quindi che la corrente elettrica che viene restituita al carico aumenta, rispetto a quella immessa, a causa del travaso di una parte dell’ energia contenuta all’ interno dell’ atomo verso il carico esterno.
La vita dell’ atomo subirà un leggero accorciamento, nel tempo il conduttore sarà disgregato, ma naturalmente i tempi sono lunghissimi.
Quindi :  l’ effetto Lorentz si manifesta quando, durante il ciclo di scarica di un solenoide, avviene in modo indipendente una riduzione della permeabilità del nucleo, come succede ad esempio in un relè in cui l’ ancorino si apre, riducendo quindi le linee di flusso nel nucleo.

Le applicazioni pratiche diventano così possibili, è sufficiente progettare dei sistemi che modifichino le linee di flusso in modo sincrono con i cicli di carica e scarica delle induttanze, oppure delle dinamo che modifichino il proprio campo durante il movimento circolare dell’ indotto, oppure utilizzare dei magneti per modificare le linee di flusso nel nucleo per fare lavorare il nucleo nel flesso del ciclo di saturazione.

Questo scritto è stato ispirato dall' insegnamento di Christ Michael Aton
Ben Boux.

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