Ben Boux. Cosa vedo dell'oggi. - La nuova umanità

Vai ai contenuti

Ben Boux. Cosa vedo dell'oggi.

Ben Boux

Ben Boux. Cosa vedo dell'oggi.

2 marzo 2023,  www.lanuovaumanita.net


Amiche ed amici lettori carissimi, ho preparato, con grande difficoltà, lo ammetto, nell'accettare quanto si stava rivelando sulla tastiera mentre scrivevo le mie riflessioni sul tema della Grande Tartaria. Questo tema è il tema centrale di tutta la nostra storia, è la motivazione di tutto quanto è successo sul pianeta negli ultimi millenni.


https://www.lanuovaumanita.net/ben-boux.-non-e-fantascienza.-la-tartaria,-parte-1.html

Penso che abbiate compreso con chiarezza che le recenti vicissitudini che accadono in Ucraina non sono altro che l'estremo tentativo della fazione "Negativa" rimasta per mantenere il potere raggiunto, o per meglio dire, il potere ambito e mai veramente raggiunto se non su una piccola parte del mondo.


Oggi lo spirito della Grande Tartaria si incarna nella Russia, che ha saputo in questi recenti pochi lustri, liberarsi dall'infiltrazione del "Deep State" che si era insinuato in profondità proprio dopo la distruzione della Grande Tartaria.


Vi presento qui un notevole articolo dell'Arcivescovo Carlo Maria Viganò che fa una acuta analisi di cosa sia il New Word Order. É esattamente la matrix che si pone a baluardo etico secondo la fazione "Negativa". Alla luce delle considerazioni "ipotetiche" che ho presentato nel saggio sulla Tartaria, questa etica distorta appare esattamente lo spirito che ha motivato le scelte fatte, ricordate: dall'alto, non dai tirapiedi ossequenti sul terreno, negli ultimi secoli.


La posizione dell' Arcivescovo si basa ovviamente sul piedestallo della religione cristiana. Non vorrei apparire critico, perché bisogna ricordare che la religione si è insinuata nelle genti esattamente nello stesso modo. Con altri mezzi e con le strutture disponibili al tempo. L'Arcivescovo cita, ovviamente, i dogmi del suo credo, e non voglio mettere in discussione questo fatto, perché ci porterebbe lontano. Tuttavia la menzogna per essere credibile contiene una parte di verità, e va riconosciuto che esiste una "back door"
nella religione che permette alle persone veramente ispirate dal bene e dalla fazione "Positiva" di esprimere con grande forza una opposizione dall'interno. Come è per il caso dell'Arcivescovo.

La forza propulsiva dei guerrafondai che ancora credono non solo di essere onnipotenti, ma che i loro idoli stiano preparando gli strumenti per ottenere la vittoria finale, si sta invece esaurendo.
Perchè questi idoli non ci sono più, e quando erano in presenza piena non sono in realtà riusciti ad evitare i fallimenti di cui ho parlato nel saggio. Qundi una doppia illusione, la loro, e sono destinati ad una totale disfatta.

Ed i sintomi li vediamo, proprio qui a casa nostra, dove la situazione politica sta sfiorando una tragicomica farsa. Vi presento questo articolo di Cesare Sacchetti che fa una luminosa analisi di ciò che realmente avviene da noi, tale che può essere solo una anticipazione di quanto sta per evolversi sull'intero pianeta. (Aggiungerei a quanto presentato: A quale ignobile farsa abbiamo dovuto assistere vedendo la nostra premier amoreggiare spudoratamente con un finto leader ucraino in un ambiente corrotto in un tale incredibile modo?)


Il pianeta stesso agisce nella direzione di far esplodere la coscienza dei popoli che si stanno accorgendo che qualcosa non va, e lo vedono fisicamente, e da qui il dubbio si allarga anche su ciò che fino a ieri credevano. Ora la gente, tutta la gente, dovrà fronteggiare questa realtà. La realtà che la nostra presenza sul pianeta NON è cosa hanno tentato di inculcarci per tutti questi tempi, millenni.
E di colpo verremo messi di fronte alla domanda. La domanda chiave: Chi e per cosa siamo qui?

La coscienza collettiva si sta svegliando, si stanno formando nuclei di resistenza e vi invito a leggere questo altro articolo di Fabio Conti che riporta le iniziative prese per almeno dare la giusta punizione agli artefici di quella tremenda serie di delitti che purtroppo sono stati effettuati attraverso l'ingenuità della gente, troppo abituata ad inseguire miraggi di piacere, e con la vista offuscata da illusioni e false promesse distribuite con martellante intensità dai mezzi di divulgazione di massa, controllati dalla fazione "Negativa".

I segni ci sono, vedremo presto lo squarcio delle nubi, lo strappo del sipario, e di là c'è quello che una volta ci apparteneva, e che la fazione "Negativa" voleva per sé, ma senza averne il diritto. La Nuova Umanità, il Nuovo Mondo, quello che era nostro.
La Bibbia parla di Adamo ed Eva scacciati dal Paradiso. Chi era quel Dio vendicativo che li ha maledetti? Cosa mai di malefico ha fatto l'umanità, rappresentata da loro due? Era così grave la ricerca della verità, tale da far meritare la dannazione? Certo, per il Dio della fazione "Negativa", quel Dio che ha ispirato la Bibbia e che ha tentato di prendersi e sfruttare a proprio piacimento la mandria di "Bestie", come ci vedeva.

Grazie amici, e buona fortuna a tutti noi.


Ps. Oggi vedo anche un'altra cosa, e l'hanno vista altri e la vedranno in molti.

Immagine ripresa da un dilettante che osservava la Luna. Qui non ci sono dubbi né favolette.


[image:image-1]



#################################################.


LA RELIGIONE DI STATO, Alcune osservazioni sul culto globalista


https://www.vietatoparlare.it/life-news-vigano-il-nuovo-ordine-mondiale-globalista-ha-i-segni-dellanti-chiesa-di-satana/

Arcivescovo Mons. Carlo Maria Viganò


"Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi,
a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte.
Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio,
cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome."
Ap 13, 16-17

In un interessante intervento su Fox News dal titolo La chiesa dell'ambientalismo

https://twitter.com/enricofaraboll1/status/1624308756040323078

il giornalista Tucker Carlson ha messo in evidenza una contraddizione che a molti può essere sfuggita ma che ritengo estremamente rivelatrice. Carlson ricorda che la Costituzione Americana vieta la religione di Stato, ma da qualche tempo i governi Dem hanno imposto al popolo americano il culto globalista, con la sua agenda green, i suoi dogmi woke, le sue condanne con la cancel culture, i suoi sacerdoti dell'OMS, i profeti del WEF.

Una religione a tutti gli effetti, totalizzante non solo per la vita dei singoli che la praticano, ma anche nella vita nella della Nazione che pubblicamente la confessa, vi adegua le leggi e le sentenze, vi ispira l'istruzione e ogni azione di governo. In nome della religione globalista i suoi adepti pretendono che tutti i cittadini si comportino conformemente alla morale del Nuovo Ordine Mondiale, accettando acriticamente – e con atteggiamento di devota sottomissione all'autorità religiosa – la dottrina definita ex cathedra dal sinedrio di Davos.

Ad essi non è richiesta la condivisione delle motivazioni che giustificano le politiche sanitarie, economiche o sociali imposte dai governi, ma un assenso irrazionale e cieco, che va ben oltre la fede. Per questo non è ammesso contestare la psicopandemia, criticare la gestione della campagna vaccinale, argomentare l'infondatezza degli allarmi sul clima, opporre l'evidenza della provocazione della NATO alla Federazione Russa con la crisi ucraina, chiedere indagini sul laptop di Hunter Biden o sulla frode elettorale che ha impedito al Presidente Trump di rimanere alla Casa Bianca, o rifiutarsi di veder corrompere i bambini con le oscenità LGBTQ.

Dopo tre anni di follie incomprensibili ad una mente razionale ma ampiamente giustificabili in unfottica di cieco fideismo, la proposta formulata da una clinica americana di chiedere ai pazienti di rinunciare a parte dell'anestesia per ridurre la propria traccia di anidride carbonica e "salvare il Pianeta"

https://www.foxnews.com/politics/major-medical-group-wipes-study-advocating-doctors-give-less-anesthesia-reduce-carbon-footprint

non andrebbe dunque letta come un grottesco pretesto per ridurre le spese ospedaliere a danno dei pazienti, ma come un atto religioso, come una penitenza da accettare di buon grado, come un atto eticamente meritorio.

L'indole penitenziale è indispensabile in questa operazione di conversione forzata delle masse, perché essa controbilancia l'assurdità dell'azione con il premio di un bene promesso: indossando la mascherina (che non serve a nulla) il fedele-cittadino ha compiuto il proprio gesto di sottomissione, si è "offerto" alla divinità (lo Stato? la collettività?); una sottomissione confermata con l'atto altrettanto pubblico della vaccinazione, che ha rappresentato una sorta di "battesimo" nella fede globalista, la iniziazione al culto.

I gran sacerdoti di questa religione giungono a teorizzare il sacrificio umano con l'aborto e l'eutanasia, richiesto dal bene comune, per non sovrappopolare il pianeta, per non gravare sulla Sanità pubblica, per non essere di peso alla previdenza sociale. Anche le mutilazioni cui si sottopongono quanti professano la dottrina gender e la privazione  delle  facoltà  riproduttive  indotte dall'omosessualismo  non  sono  altro che forme di sacrificio e di immolazione di sé, del proprio corpo, della propria salute, fino all'esistenza stessa (assumendo ad esempio una terapia genica sperimentale dimostratamente pericolosa e spesso mortale).

L'adesione al globalismo non è facoltativa: esso è religione di Stato, e lo Stato "tollera" i non praticanti nella misura in cui la loro presenza non impedisce alla società di esercitare questo culto. Anzi, nella sua presunzione di essere legittimato da principi "etici" a imporre ai cittadini ciò che rappresenta un "bene" superiore incontestabile, lo Stato obbliga anche i dissenzienti a compiere gli atti basilari della "morale globalista", punendoli se non si conformano ai suoi precetti.

Mangiare insetti e non carne; iniettarsi farmaci invece di praticare una vita sana; usare l'elettricità al posto della benzina; rinunciare alla proprietà privata, alla libertà di movimento; subire controlli e limitazioni dei diritti fondamentali; accettare le peggiori deviazioni morali e sessuali in nome della libertà; rinunciare alla famiglia per vivere isolati, senza ereditare nulla dal passato e senza trasmettere nulla ai posteri; cancellare la propria identità in nome del politically correct; rinnegare la Fede cristiana per abbracciare la superstizione woke; condizionare il proprio lavoro e la propria sussistenza al rispetto di regole assurde sono tutti elementi destinati a diventare parte della vita quotidiana del singolo, una vita impostata su un modello ideologico che, a ben vedere, nessuno vuole e nessuno ha chiesto e che giustifica la propria esistenza solo con lo spauracchio di un'apocalisse ecologica indimostrata e indimostrabile.

Ciò viola non solo la tanto decantata libertà di religione su cui questa società si fonda, ma vuole condurci per gradi, inesorabilmente, a rendere questo culto come esclusivo, come l'unico ammesso. La "chiesa dellfambientalismo" si definisce inclusiva ma non tollera il dissenso e non accetta di confrontarsi dialetticamente con chi ne mette in discussione i dettami.

Chi non accetta l'antivangelo di Davos è ipso facto eretico e va pertanto punito, scomunicato, separato dal corpo sociale, considerato nemico pubblico; va rieducato a forza, sia con un martellamento incessante dei media, sia tramite l'imposizione di uno stigma sociale e di vere e proprie forme estorsive del consenso, ad iniziare da quello "informato" per sottoporsi contro la propria volontà all'obbligo vaccinale e proseguire nella follia delle cosiddette "città di 15 minuti"

(ved. significato https://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_di_15_minuti),

peraltro dettagliatamente anticipate nei punti programmatici dell'Agenda 2030 (che sono in definitiva canoni dogmatici al contrario).

Il problema di questo inquietante fenomeno di superstizione di massa è che questa religione di Stato non è  stata imposta de facto solo negli  Stati Uniti d'America, ma  si è diffusa in tutti i Paesi del mondo occidentale, i cui capi sono stati convertiti al verbo globalista dal grande apostolo del Great Reset, Klaus Schwab, auto-proclamatosi "papa" e pertanto investito di un'autorità infallibile e incontestabile.
E come nell'Annuario Pontificio possiamo leggere l'elenco dei Cardinali, dei Vescovi e dei Prelati della Curia Romana e delle Diocesi diffuse nel mondo, così sul sito del World Economic Forum troviamo la lista dei "prelati" del globalismo, da Justin Trudeau a Emmanuel Macron, scoprendo che appartengono a questa "chiesa" non solo i Presidenti e i Primi Ministri di molti Stati, ma anche numerosi funzionari, capi di enti internazionali e delle maggiori multinazionali, dei media.

A costoro vanno aggiunti anche i "predicatori" ed i "missionari" che operano per la diffusione della fede globalista: attori, cantanti, influencer, sportivi, intellettuali, medici, insegnanti. Una rete potentissima, organizzatissima, diffusa capillarmente non soltanto ai vertici delle istituzioni, ma anche nelle università e nei tribunali, nelle aziende e negli ospedali, negli organismi periferici e nei municipi locali, nelle associazioni culturali e sportive, sicché risulta impossibile sfuggire all'indottrinamento anche in una scuola primaria di provincia o in una piccola comunità rurale.

Sconcerta, me ne darete atto, che nel numero dei convertiti alla religione universale si possano contare anche esponenti delle religioni mondiali, e tra costoro addirittura Jorge Mario Bergoglio – che pure i Cattolici considerano capo della Chiesa di Roma – con tutto il codazzo di ecclesiastici a lui fedeli. L'apostasia della Gerarchia cattolica è giunta a rendere culto all'idolo Pachamama, la "madre Terra", personificazione demoniaca del globalismo "amazzonico", ecumenico, inclusivo e sostenibile.

Ma non fu proprio John Podesta a caldeggiare l'avvento di una "primavera della Chiesa"

https://it.aleteia.org/2016/10/17/rivelazione-wikileaks-clinton-rivoluzione-chiesa-cattolica/

che ne sostituisse la dottrina con un vago sentimentalismo ambientalista, trovando pronta esecuzione ai suoi auspici nell'azione coordinata che portò alle dimissioni di Benedetto XVI e all'elezione di Bergoglio?

Ciò a cui assistiamo non è altro che l'applicazione all'inverso del  procedimento che ha condotto alla diffusione del Cristianesimo nell'Impero Romano e poi in tutto il mondo, una sorta di rivincita della barbarie e del paganesimo sulla Fede di Cristo.
Quanto cercò di fare Giuliano l'Apostata nel quarto secolo, ossia di ripristinare il culto degli dei pagani, oggi viene perseguito con zelo da nuovi apostati, tutti accomunati da un "sacro furore" che li rende tanto pericolosi quanto più sono convinti di poter riuscire nei loro intenti in ragione dei mezzi sterminati di cui dispongono.

In realtà questa religione non è altro che una declinazione moderna del culto di Lucifero: la recente performance satanica ai Grammy Awards sponsorizzata da Pfizer

https://neovitruvian.com/2023/02/10/i-grammy-del-2023-un-palcoscenico-per-il-rituale-satanico-di-sam-smith/

è solo l'ultima conferma di un'adesione a un mondo infernale che sinora era stata taciuta perché considerata ancora inconfessabile. (Similmente alle sconcezze blasfeme di Sanremo, qui da noi!). Non è un mistero che gli ideologi del pensiero globalista sono tutti indistintamente anticristiani e anticlericali, molto ostili alla Morale cristiana, ostentatamente avversi alla civiltà e alla cultura che il Vangelo ha plasmato in duemila anni di Storia.

Non solo: l'odio inestinguibile verso la vita e verso tutto ciò che è opera del Creatore – dall'uomo alla natura – rivela il tentativo (quasi riuscito, ancorché delirante) di manomettere l'ordine del Creato, di modificare piante e animali, di mutare lo stesso DNA umano tramite interventi abusivi di bioingegneria, di privare l'uomo della sua nobile individualità e del suo libero arbitrio rendendolo controllabile e addirittura manovrabile tramite il transumanesimo. In fondo a tutto questo, vi è l'odio per Dio e l'invidia per la sorte soprannaturale che Egli ha riservato agli uomini redimendoli dal peccato con il Sacrificio della Croce del Suo Figlio.

Quest'odio satanico si esprime nella determinazione a rendere impossibile ai Cristiani di praticare la singola religione, di vederne rispettati i principi, di poter portare il proprio contributo nella società e, in definitiva, nella volontà di indurli a compiere il male, o quantomeno di far sì che essi non possano compiere il bene, né tantomeno diffonderlo; e se lo compiono, di stravolgerne le motivazioni originali (amore di Dio e del prossimo) pervertendole con pietose finalità filantropiche o ambientaliste.

Tutti i precetti della religione globalista sono una versione contraffatta dei Dieci Comandamenti, una loro grottesca inversione, un osceno capovolgimento. In pratica, costoro usano gli stessi mezzi che la Chiesa ha usato per l'evangelizzazione, però con lo scopo di dannare le anime e sottometterle non alla Legge Divina, ma alla tirannide del demonio, sotto il controllo inquisitoriale dell'antichiesa di Satana.

In tale ottica si inserisce pure la segnalazione dei gruppi di fedeli Cattolici tradizionali da parte dei servizi segreti americani, confermando che l'inimicizia tra la stirpe della Donna e quella del serpente (Gen 3, 15) è una realtà teologica in cui credono anzitutto i nemici di Dio, e che uno dei segni della fine dei tempi è proprio lfabolizione del Santo Sacrificio e la presenza dell'abominazione della desolazione nel Tempio (Dn 9, 27).

I tentativi di sopprimere o limitare la Messa tradizionale accomunano deep church e deep state, rivelando la matrice essenzialmente luciferina di entrambe: perché entrambe sanno benissimo quali siano le Grazie infinite che si riversano sulla Chiesa e sul mondo con quella Messa, e le vogliono impedire perché non intralcino i loro piani. Ce lo dimostrano essi stessi: "la nostra battaglia non è soltanto contro creature di carne e sangue" (Ef 6, 12).

L'osservazione di Tucker Carlson evidenzia l'inganno a cui siamo quotidianamente sottoposti dai nostri governanti: l'imposizione teorica della laicità dello Stato è servita a eliminare la presenza del vero Dio dalle istituzioni, mentre l'imposizione pratica della religione globalista serve per introdurre Satana nelle istituzioni, con l'oscuro scopo di instaurare quel distopico Nuovo Ordine Mondiale in cui l'Anticristo pretenderà di essere adorato come un dio, nel suo folle delirio di sostituirsi a Nostro Signore.

https://sebirblu.blogspot.com/2017/07/incredibile-benson-si-avvera-oggi-la.html
https://sebirblu.blogspot.com/2016/05/lincredibile-profezia-di-solovev.html

I moniti del Libro dell'Apocalisse prendono sempre maggior concretezza, quanto più prosegue il piano di sottoporre tutti gli uomini ad un controllo che impedisca qualsiasi possibilità di disobbedienza e di resistenza: solo ora comprendiamo cosa significhi non poter comprare né vendere senza il green pass, che è unicamente la versione tecnologica del marchio con il numero della Bestia. (Ap 13, 17).

Ma se non tutti sono ancora pronti a riconoscere l'errore di aver abbandonato Cristo in nome di una libertà corrotta e ingannevole che nascondeva inconfessabili intenti, ritengo che oggi molti siano pronti – psicologicamente, prima che razionalmente – a prendere atto del colpo di stato con il quale una lobby di pericolosi fanatici sta riuscendo a prendere il potere negli Stati Uniti e nel mondo, determinata a compiere qualsiasi gesto, anche il più sconsiderato, pur di mantenerlo.

Per uno scherzo della Provvidenza, la laicità dello Stato – che di per sé offende Dio in quanto Gli nega il culto pubblico cui Egli ha sovrano diritto – potrebbe essere l'argomento con cui porre fine al progetto eversivo del Great Reset. Se gli Americani – e con loro i popoli di tutto il mondo – sapranno ribellarsi a questa conversione forzata, pretendendo che i rappresentanti dei cittadini rispondano del proprio operato ai titolari della sovranità nazionale e non ai capi del sinedrio globalista, sarà forse possibile porre un freno a questa corsa verso l'abisso.

Ma per farlo occorre la consapevolezza che questa sarà solo una prima fase nel piano di liberazione da questa lobby infernale, al quale dovrà seguire la riappropriazione di quei principi morali propri al Cristianesimo che costituiscono le basi della civiltà occidentale e la più efficace difesa contro la barbarie del neopaganesimo. Da troppo tempo i cittadini e i fedeli subiscono passivamente le decisioni dei leader politici e religiosi, dinanzi all'evidenza del loro tradimento. Il rispetto dell'Autorità si basa sul riconoscimento di un fatto "teologico", ossia della Signoria di Gesù Cristo sui singoli, sulle Nazioni e sulla Chiesa.

Se coloro che rivestono l'autorità nello Stato e nella Chiesa agiscono contro i cittadini e contro i fedeli, il loro potere è usurpato, e la loro autorità nulla. Non dimentichiamo che i governanti non sono i proprietari dello Stato e i padroni dei cittadini, così come il Papa e i Vescovi non sono i proprietari della Chiesa e i padroni dei fedeli. Se essi non vogliono essere per noi come padri; se non vogliono il nostro bene e anzi fanno di tutto per corromperci nel corpo e nello spirito, è ora di scacciarli dai posti che ricoprono e di chiamarli a rispondere del loro tradimento, dei loro crimini, delle loro scandalose menzogne.»

Carlo Maria Viganò, Arcivescovo


#####################################################.


Il traballante governo Meloni e la irreversibile crisi dello stato profondo italiano


Inserito da La Cruna dell'Ago, 2 marzo 2023
 
https://www.lacrunadellago.net/il-traballante-governo-meloni-e-la-irreversibile-crisi-dello-stato-profondo-italiano/

Raramente all'indomani di una "vittoria" alle elezioni regionali si è vista una coalizione politica non provare nemmeno a rivendicare il risultato raggiunto. Certo, è senz'altro vero che le urne erano semplicemente vuote. Solamente a Roma, dove si sono tenute le elezioni regionali del Lazio, l'affluenza degli elettori è stata pari ad uno striminzito 33%. Due terzi degli elettori romani sono rimasti a casa, e non hanno avuto alcun interesse a partecipare alla consultazione.

In Lombardia, non è andata molto meglio con l'affluenza che si è attestata attorno al 41%. Si sta verificando un fenomeno inedito nella politica italiana e nella tormentata storia della Repubblica costituzionale del 1946-48. Il rapporto di fiducia che legava il sistema partitico nel suo complesso agli elettori si è definitivamente incrinato. Il popolo non nutre più alcuna fiducia nella sua classe dirigente per il semplice fatto che questa classe dirigente nel suo complesso non apporta alcun reale beneficio al Paese.

Parliamo di un grumo di partiti completamente autoreferenziali e i cui referenti non sono né gli operai, né i piccoli e medi imprenditori o tantomeno i pensionati.


I referenti di questo sistema politico sono altrove, a Londra, Bruxelles e New York, lontani dalle città italiane e ancora più lontani dalle province. Sono totalmente disinteressati alle sorti degli italiani. A loro stava cuore sostanzialmente una cosa. Quella di servire quei signori della globalizzazione che hanno trasformato il giardino d'Europa in un abbrutito e incolto campo di erbacce. E lo hanno fatto e lo continuano a fare con sempre più difficoltà e nonostante questi partiti oggi non rappresentino di fatto più nessuno.

Sarà questa la ragione per la quale Giorgia Meloni non è sembrata particolarmente interessata a celebrare questa vittoria di Pirro. A parte un freddo tweet, il presidente del Consiglio non ha nemmeno provato ad incassare il risultato delle regionali per provare a cementare il suo governo. Al contrario, si è data malata proprio il giorno in cui si chiudevano le urne per sparire tutta una intera settimana politica.

Un'assenza che non ha convinto molti e che è sembrata essere motivata dal stare il più lontana possibile dalla scena politica dopo le regionali, probabilmente anche per le crepe che si stanno aprendo dentro il suo partito, si veda il caso Rampelli, e fuori dove gli scontri con Berlusconi e Salvini su diversi fronti, dai balneari all'Ucraina, si stanno allargando sempre di più. La condizione che contraddistingue questo governo del tutto anomalo è quella di un presidente del Consiglio che non vuole semplicemente assolvere alle sue basilari funzioni governative.

Si pensi, ad esempio, al caso delle nomine delle partecipate che si trova sul tavolo della Meloni in questo momento. Si parla di nominare i vertici di Leonardo, Poste Italiane, Eni ed Enel. Giorgia Meloni non sarebbe intenzionata a nominare gli uomini che un governo, sulla carta politico, di coalizione dovrebbe indicare. Piuttosto sembra interessata a lasciare tutto così com'è, ovvero a confermare gli uomini nominati dal precedente governo Draghi. Il governo di centrodestra rinuncia quindi al suo diritto di decidere gli uomini che siedono nei cda di queste società strategiche che occupano un posto chiave nell'economia italiana.

E non solo si rifiuta di farlo, ma minaccia persino di far cadere tutto se non viene assecondata la sua volontà in questo senso. A questo punto, il gioco di Lady Aspen sembra essere fin troppo chiaro. La Meloni sembra voler continuamente mettere in atto delle vere e proprie provocazioni nei confronti dei suoi "alleati" nella speranza che siano questi poi, stufi degli ultimatum, a far saltare tutto.

Giorgia Meloni cerca disperatamente un incidente per mettere fine alla sua esperienza di governo che in realtà lei stessa non avrebbe mai voluto che iniziasse. E si era compreso già dallo scorso ottobre quando la Meloni piuttosto che provare a trovare un'intesa con uno dei suoi partner della coalizione, Berlusconi, sulle nomine dei vari ministri ha minacciato anche in quel caso lo strappo anticipato e il "faccio saltare tutto".

Ci si chiede a questo punto a che gioco giochi il riluttante presidente del Consiglio. È il gioco di chi non vuole governare perché sa di essere una sorta di agnellino sacrificare prescelto da determinati ambienti che l'hanno messa suo malgrado a palazzo Chigi e contro la sua stessa volontà. Le continue visite all'estero del presidente del Consiglio non sono altro che l'espressione di questo suo rifiuto di voler governare. Questa interminabile serie di viaggi non è certo il frutto di una coerente linea di politica estera ma più che altro una vetrina promozionale e una evidente scusa per tenersi il più lontana possibile da Roma, laddove ci sono tutti gli scottanti dossier di politica interna, soprattutto quella economica.

Giorgia Meloni dovrebbe sulla carta proseguire l'agenda dell' "austerita" ma che è un grosso impedimento in questo senso. Quell'agenda è impossibile da proseguire a questo punto. Non è più socialmente sostenibile come lo era già negli anni passati, e lo è ancora oggi di più all'indomani della farsa pandemica che ha lasciato un cumulo di macerie senza precedenti in quanto a fallimenti di imprese e a italiani ridotti in povertà.

C'è stata una guerra nei confronti dell'Italia e del mondo che avrebbe dovuto portare sulla carta ad un risultato preciso e prestabilito. Quello di erigere una distopica società globale o un impero mondiale laddove le nazioni sarebbero sparite del tutto per lasciare il posto al dominio incontrastato di pochissimi centri sovranazionali che avrebbero governato il pianeta con un durissimo pugno di ferro autoritario. Ciò che si è visto nei due anni precedenti era un assaggio di quello che avrebbe potuto diventare vissuto quotidiano per tutti gli italiani e il mondo intero.

Ma ciò non è accaduto. Il mondo ha preso una direzione diversa. La storia ha voltato verso una strada nella quale piuttosto che verificarsi l'accentramento assoluto dei poteri si verifica il fenomeno inverso. Il ritorno della sovranità degli Stati nazionali e la fine di quell'ordine globale fondato sul sempre più traballante perno dell'euro-atlantismo.

Un vecchio falco dello stato profondo italiano e assoluto protagonista del processo di attuazione della globalizzazione in Italia, Massimo D'Alema, è stato costretto ad ammetterlo. D'Alema ha ammesso pubblicamente in uno degli appuntamenti preferiti dalle élite italiane, il festival dell'economia di Trento, che lui e l'intero establishment hanno commesso un errore di valutazione tale da pregiudicare l'avvento del Nuovo Ordine Mondiale. E ha utilizzato precisamente questa espressione: Nuovo Ordine Mondiale, quelle tre parole pronunciate nelle varie massonerie e che descrivono il governo globale anelato da questi poteri occulti.

Dunque lo stato profondo italiano è rimasto nel guado che assomiglia sempre di più a delle sabbie mobili nelle quali i vari peones della politica italiana stanno sprofondando. Draghi una volta compreso che il disegno più "grande" era fallito e che la sua figura era utile solo per fare da parafulmine a questa classe politica, ha salutato palazzo Chigi mettendosi alla affannosa ricerca di un impiego che l'establishment internazionale non sembra avere alcuna intenzione di dargli.

Si è puntato tutto sulla Meloni che era, ed è, la ruota di scorta della politica italiana e che cerca ogni occasione possibile per uscire anche lei da palazzo Chigi, e lasciare la patata bollente nelle mani di qualcun altro. È una situazione di estrema precarietà e instabilità che non potrà durare evidentemente a lungo.

La minacce artificiale dellfanarchia


Non serve nemmeno in questo senso molto rispolverare le vecchie tattiche adoperate ai tempi della strategia della tensione fondate sulla infiltrazione di determinati gruppi di estrema destra e sinistra per agitare periodicamente o lo spauracchio della minaccia nera o di quella rossa. Stavolta si è riesumato sempre un vecchio fantasma del passato sempre di quegli anni lontani: gli anarchici.

Tutto nasce dal presunto sciopero della fame che tale Cospito starebbe facendo da diversi mesi. Cospito era un personaggio sconosciuto fino a poco tempo fa allfopinione pubblica ed è diventato di dominio pubblico soprattutto grazie ai media che stanno cercando in ogni modo di dargli la più ampia visibilità possibile.

Il termine "presunto" utilizzato poco fa è stato scelto per una ragione precisa. Secondo quanto riferiscono i media, Cospito sarebbe in sciopero della fame da più di 3 mesi, circostanza che appare estremamente improbabile. Per avere un'idea di quanto storia sia poco credibile, basti pensare ad un altro scioperante della fame, Salvatore Meloni, indepentista sardo morto in carcere dopo 66 giorni di sciopero della fame.

Tra l'altro, lo "sciopero della fame" di Cospito è un po' anomalo visto che pare assumere integratori e persino yogurt. La sensazione che il caso Cospito sia una montatura mediatica c'è quindi tutta e lo scopo di tale montatura è direttamente legato alla necessità dello stato profondo in Italia di costruire qualche minaccia artificiale e sperare che l'opinione pubblica si ricompatti a favore delle istituzioni e del governo.

Nulla da fare, però. Le consumate tecniche di depistaggio o di manipolazione del consenso non funzionano più come una volta perché ormai siamo giunti ad un livello troppo avanzato nella crisi della democrazia liberale. Un livello nel quale il popolo disconosce completamente le istituzioni liberali e ne chiede la rimozione per passare ad una nuova società nella quale una nuova classe politica composta non più da comparse scelte altrove metta al centro dell'agenda il perseguimento degli interessi nazionali.

È stato raggiunto, o si sta per raggiungere, il punto di definitiva rottura di un equilibrio che durava dal 1946 e che dal 1992 è andato sempre più in crisi.


Verso la dissoluzione di un intero sistema politico?


Molti si chiedono: cosa succederà adesso e cosa succederà una volta che il governo Meloni cadrà? La risposta forse sta proprio nella lettura storica di quanto accadde nel 1992. In quell'anno, si verificarono degli stravolgimenti senza precedenti voluti da determinati poteri internazionali, soprattutto lo stato profondo di Washington, per trascinare l'Italia verso la globalizzazione e la prigione monetaria ed economica di Maastricht. L'Italia abdicava i suoi strumenti di controllo dell'economia per consegnarli nelle mani di commissari europei che a loro volta avevano referenti lontanissimi da Roma. Nasceva il "pilota automatico" di Draghi che quell'anno ebbe un ruolo decisivo nello smantellare il patrimonio industriale pubblico italiano a bordo del Britannia.

A distanza di 30 anni però il processo sembra essere inverso. Si disgrega la globalizzazione e la società internazionale del libero scambio senza regole. Si riducono le esportazioni e si rinuncia al dollaro. Si consolida un blocco geopolitico quale quello dei BRICS nel quale il principio fondante è il mutuo rispetto della sovranità nazionale. Si assiste al tramonto dell'euro-atlantismo che per 30 anni non ha fatto altro che portare disastri e guerre in ogni angolo del globo nei confronti di quei leader politici che hanno "osato" dire no alla volontà della NATO.

Il potere del globalismo non ha considerato alcune variabili fondamentali nella sua equazione. Non ha considerato, ad esempio, la rinascita della Russia sotto la leadership di Vladimir Putin e la sua ferma opposizione a piegarsi a questo impero globale. Non ha considerato soprattutto che gli Stati Uniti potessero passare sotto la presidenza Trump che piuttosto che essere l'espressione dei poteri che hanno per lungo tempo dominato Washington ha dimostrato di voler metter al centro gli interessi nazionali americani e separare gli Stati Uniti da quella struttura di governo parallelo che ha controllato questa nazione per decenni.

E non ha considerato nemmeno che la Cina dopo essere stata per anni il motore della globalizzazione preferisse non rinunciare alla propria sovranità per fondersi anch'essa nell'impero globale. dE infine non ha nemmeno considerato che la Russia una volta ricostruita la sua forza militare ed economica si apprestasse a dare la spallata definitiva all'unipolarismo atlantico con l'operazione militare in Ucraina, nella quale la NATO si ritrova del tutto impotente.

Fattori determinanti che hanno mandato in fumo i cinquantennali piani dello stato profondo internazionale. Questo scenario, di conseguenza, non può non colpire e condizionare inevitabilmente la classe politica italiana che ha sostenuto invece la globalizzazione e che dipende, o dipendeva, da tale apparato. I partiti italiani si ritrovano dal lato perdente della storia. Semplicemente questo voleva dire D'Alema. E quando si è seduti sul lato perdente si è spesso destinati a sparire.

Ecco perché questo periodo storico attuale ha tutte le caratteristiche ideali per essere un 1992 capovolto. Allfepoca venne liquidata una intera classe politica per lasciare il posto ad un'altra che potesse eseguire la globalizzazione.

Oggi un sistema politico, quello italiano, è in via di estinzione perché la sovrastruttura globale alla quale esso era legato sta crollando. L'Italia si trova dunque nel guado di cui si accennava poco fa. E dall'altra parte della riva c'è un mondo piuttosto diverso e con equilibri del tutto mutati rispetto a quello antico. È un passaggio al quale gli attuali partiti non potranno sopravvivere e si sta avvicinando sempre di più il momento nel quale nuovi attori politici avranno la possibilità di emergere e condurre il Paese verso questa storica transizione.

L’Italia è il Paese con il più alto dissenso nei confronti del vecchio sistema. Ha tutte le caratteristiche ideali per compiere prima degli altri Paesi europei il passaggio da Paese vassallo a Paese dotato di piena sovranità.
La storia sta facendo il suo corso e sta chiamando proprio l’Italia per poter chiudere il ciclo. Non occorrerà attendere molto. Il governo Meloni scricchiola pesantemente e non sembra destinato a reggere ancora a lungo. I partiti sono attraversati da profonde crisi interne nei quali i vari clan si assaltano ferocemente a vicenda nel tentativo di mettersi in salvo.

Nel PD, un tempo colonna portante dell'establishment globale in Italia, la scissione e successiva diaspora sembra sempre più vicina soprattutto dopo la elezione alle primarie di Schlein sgradita alla maggioranza degli iscritti e alle correnti di Bonaccini. È un'occasione semplicemente unica per questo Paese di mettere fine ad una condizione di sovranità limitata che dura da troppi decenni.

La storia sta dando un'occasione unica al Paese. Ora sta solo all'Italia doverla sfruttare a dovere.



#######################################################.



Inchiesta covid, Conte e Speranza indagati a Bergamo: epidemia colposa aggravata e omicidio colposo plurimo


https://comedonchisciotte.org/inchiesta-covid-conte-e-speranza-indagati-a-bergamo-epidemia-colposa-aggravata-e-omicidio-colposo-plurimo/

By Redazione CDC On 02 Marzo 2023

ANSA/ Fabio Conti

La Procura di Bergamo chiude l'indagine sulla prima ondata Covid. Proprio a Bergamo sfilarono le bare scortate dai militari che misero in ginocchio l'Italia destinata a vivere anni infernali, che – nonostante tutto – non sono ancora finiti: le tragedie umane ed economiche, i lutti infiniti che continuano ancora oggi; i postumi di una campagna vaccinale che è stata, ed è, campagna di guerra, guerra civile. Coi suoi morti, i suoi mutilati ed i suoi invalidi. Una società dilaniata nella psiche, negli affetti, nelle relazioni, distanziata prima per legge, ora per normalità.

Potrà mai esserci una vera giustizia terrena per tutto questo? Potrà mai l'Italia delle stragi di Stato sempre impunite per i livelli superiori, degli omicidi eccellenti mai puniti fino in fondo, della strategia della tensione mai attenuata ma sempre insabbiata, delle false rivoluzioni poi perenni restaurazioni, trovare vera pacificazione nazionale e pubbliche verità, che sarebbero pìù importanti persino delle sentenze dei processi? Potrà mai succedere tutto questo in un'Italia che sta compromettendo, giorno dopo giorno, il suo avvenire e quello dei propri figli portandoli ciecamente verso la terza guerra mondiale?

Consapevoli che il paese dove tutto va cambiato, perchè tutto rimanga com'è, ha sempre trovato i suoi rattoppi ed i suoi accomodamenti a scaricabarile sull'ultimo ed il penultimo della fila, vale la pena provare a raccontare gli sviluppi che nasceranno dall'inchiesta della procura di Bergamo. Perchè forse è proprio cercando di informare obiettivamente che si puo' essere utili.

Ha spiegato il procuratore capo Antonio Chiappani, bergamasco: "Ci sono molte difficoltà tecniche, ma il mio obbiettivo è che la gente sappia quello che è successo".

https://www.agi.it/cronaca/news/2023-03-01/inchiesta-covid-bergamo-conte-speranza-fontana-indagati-20320006/

La Guardia di Finanza ha avviato le notifiche per i reati di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti di ufficio per un totale di venti indagati. Per i casi dell'ex Primo Ministro Giuseppe Conte (epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo) e dell'ex Ministro della Salute Speranza (a cui i pm contestano epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo e rifiuto di atti di ufficio) la documentazione sarà trasmessa al Tribunale dei ministri.

Tra gli altri, il presidente della Regione Lombardia, oggi al suo secondo mandato, Attilio Fontana e l'ex assessore Giulio Gallera; Il presidente dell'Istituto superiore della sanità Silvio Brusaferro; il coordinatore del primo Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo; l'allora capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ed il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli.

L'inchiesta è su tre livelli: locale, nazionale e internazionale, e arriva fino all'Organizzazione Mondiale della Sanità (l'ex funzionario dell'OMS Francesco Zambon ha accusato Ranieri Guerra – ex direttore vicario – di aver artefatto la validità del piano pandemico postdatandolo – dal 2006 al 2017 – per affrontare la crisi sanitaria, facendolo sembrare aggiornato). E' stata guidata dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota e riguarda peraltro la mancata prevenzione: non aggiornamento e relativa attuazione dei piani pandemici a livello nazionale e regionale; la mancata istituzione a febbraio 2020 della zona rossa nei Comuni di Alzano lombardo e Nembro. "Le accuse formulate dai pm in merito alla mancata zona rossa hanno potuto contare sulla famosa consulenza del microbiologo Andrea Crisanti, oggi senatore Pd, assieme al medico legale Ernesto D'Aloja e all'ex direttore della Asl di Pavia Daniele Donati".

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/03/01/chiusa-lindagine-di-bergamo-sulla-gestione-della-prima-ondata-covid/7082350/

Chiappani, in occasione dell'finaugurazione dell'anno giudiziario, il 28 gennaio scorso, aveva parlato delle indagini: "hanno accertato gravi omissioni nella valutazione dei rischi pandemici e nella gestione della prima fase della pandemia". Il riferimento è all'eccesso di mortalità registrato nella zona di Bergamo riscontrato tra fine febbraio e aprile 2020: 6.200 persone rispetto alla media dello stesso periodo degli anni precedenti.

AGI riporta il comunicato di un'associazione dei familiari delle vittime dopo la chiusura delle indagini: "I magistrati hanno individuato responsabilità precise nella gestione della pandemia che coinvolgono il settore politico e istituzionale. Da sempre ci siamo battuti per i nostri cari nonostante l'omertà che ha sempre contraddistinto questa storia. Questa decisione non ci restituisce i nostri cari ma onora la loro memoria".

Su tutti il commento di Conte: "Apprendo notizie riguardanti l'inchiesta di Bergamo. Anticipo subito la mia massima disponibilità e collaborazione con la magistratura. Sono tranquillo di fronte al Paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica".

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/03/01/chiusa-lindagine-di-bergamo-sulla-gestione-della-prima-ondata-covid/7082350/

Noi siamo meno tranquilli, per ciò che abbiamo vissuto e viviamo da tre anni a questa parte e per ciò che conosciamo del passato e della Storia di questo Paese. Per il momento, le notizie che abbiamo in merito alla chiusura dell'inchiesta della Procura di Bergamo, sono talmente fresche da essere poche e frammentate. Cercheremo, alla nostra maniera, di tenervi aggiornati e di approfondirne il più possibile gli sviluppi.


Con l'auspicio che si faccia piena luce su quanto accaduto, senza illusioni ma col realismo di chi non abbassa mai la guardia di fronte al potere.






Torna ai contenuti