Il Sole. - La nuova umanità

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Il Sole.

Ben Boux

Il Sole, di Ben Boux.

Ho scritto questo saggio per mettere in evidenza quanto sia necessario oggi farsi e fare delle domande su cosa ci circonda, e scoprire così che le cose non sono come è stato insegnato. Questo per contribuire a risvegliare la gente, come è necessario che avvenga oggi, grazie.

(Premessa. Nel saggio seguente non ho la pretesa di dimostrare l'inesattezza o di confutare le ricerche fatte dalla scienza sulla natura e sul meccanismo del Sole. Metto soltanto in evidenza che ci sono delle argomentazioni che non sono coerenti tra loro e che ci sono seri dubbi sulle conclusioni. D'altronde è la scienza stessa a dichiararsi non certa di quanto sostiene. Alcune informazioni che tratto provengono da presentazioni scientifiche alternative, da canali di extra Terra.)

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In uno dei Phoenix Journals G.C.Hatonn ci informa che l'energia del Sole non esce dal Sole, rimane lì. Quello che il Sole genera è una radiazione elettrica, prima era definita con elettromagnetica, o onda hertziana, con varie frequenze. Noi siamo sensibili alle frequenze del calore e della luce. Il calore lo sentiamo ed il pianeta intero ne è influenzato, essendo il promotore di tutte le reazioni chimico fisiche che avvengono. Ma non solo, anche di reazioni quantiche, come vedremo più avanti.

Il Sole non è la fucina atomica come sostiene la scienza, è più simile ad una gigantesca resistenza elettrica che si scalda per l'immissione di una corrente elettrica.
Si tratta di uno scambio di energie tra la gravità, nelle due forze che la costituiscono: l'attrazione e la repulsione, e la pressione determinata dal nucleo interno freddo. Freddo, con una intercapedine vuota tra la corona ed il nucleo. Le non perfette compensazioni nella distribuzione delle materie interna ed esterna determinano la rotazione attorno all'asse e la continua dissipazione di energia, che proviene dalla stessa gravità. E' un processo simile, ma speculare, alla struttura dei pianeti che sono cavi, ma è il nucleo interno sospeso al centro ad essere incandescente.

Le radiazioni elettriche, e la luce, sono originate nella corona da ogni singolo atomo di materia e si diffondono in ogni direzione. Per questa ragione noi vediamo il Sole come un disco piatto, tuttavia sappiamo bene che si tratta di una sfera, varie prove lo dimostrano, come le macchie solari, ad esempio. Noi vediamo un disco perché riceviamo le radiazioni da ogni punto del Sole con la stessa intensità, in quanto ogni punto del Sole irradia le onde elettriche in tutte le direzioni.

Anche la Luna noi la vediamo come un disco piatto, tuttavia la Luna non produce luce. Questo secondo la scienza ufficiale che definisce la luce della Luna come un riflesso di quella del Sole. Ma la sfericità? Se io illumino una sfera riflettente vedrò delle zone più chiare e delle altre più scure in quanto l'angolo di riflessione dipende da quale punto della sfera viene illuminato, quindi la luce sarà massima per le zone perpendicolari alla sorgente e diminuirà via via che luce illumina le parti convesse. La Luna ha una luminosità uniforme.

Quindi non riflette la luce del Sole. In realtà la materia quando viene investita da una radiazione elettrica reagisce con una emissione sua propria. Solitamente della stessa frequenza, ma anche di altre, e che si diffonde in tutte le direzioni. Di conseguenza vediamo la Luna come un disco perché la Luna, cioè la sua materia, emette una sua radiazione luminosa come conseguenza di quella che riceve, ma in tutte le direzioni allo stesso modo.

Le scienza che studia il comportamento della luce, ed anche di altri tipi di radiazioni, è l'ottica e, tra le altre, studia la diffusione, che ci è di gran lunga familiare; cioè è la riflessione diffusa che viene dalla superficie dei solidi che influenza quasi tutto ciò che noi vediamo quotidianamente. Tranne gli oggetti riflettenti e quelli trasparenti (o comunque "limpidi", anche se colorati), come vetri, specchi, liquidi limpidi, metalli lucidati, tutte le altre cose "opache" mandano al nostro occhio quasi solo luce diffusa, bianca, grigia o colorata a seconda se sulla loro superficie la luce incidente è stata solo dispersa o anche assorbita più o meno selettivamente. Possiamo anzi dire che se non ci fosse la diffusione l'aspetto del mondo sarebbe completamente diverso, e ci sembrerebbe di vivere in un gigantesco magazzino di cristallerie, sia pure con parecchi oggetti neri e qualche vetro colorato.  

Queste considerazioni ci iniziano a dare una traccia per chiarire come sia possibile che noi si senta il calore se stiamo al Sole, ma che il Sole in realtà non ce lo manda, ci manda solo la radiazione elettrica, l'informazione che lì esiste quella tale onda accompagnata da altre onde, come la luce, ecc.

Altra caratteristica della luce è la rifrazione. Definizione: (tra l'altro) la rifrazione è responsabile degli arcobaleni e della scomposizione della luce bianca nei colori dell'arcobaleno che avviene quando la luce passa attraverso un prisma. Il vetro ha un alto indice di rifrazione rispetto all'aria e le diverse frequenze della luce viaggiano a velocità diverse, causando la rifrazione dei colori a diversi angoli, e quindi la scomposizione. La differenza nella frequenza corrisponde nella diversità della tonalità di colore.

Oh, la scienza dell'ottica dichiara senza dubbi che la velocità della luce cambia a seconda della frequenza o colore quando attraversa un prisma di vetro ad elevato coefficiente di rifrazione! Ma non era una costante, la velocità della luce? La scienza, o almeno quella sin qui considerata valida, considera la costanza della velocità della luce solo nel vuoto. Il vuoto dello spazio.

Perché, nel vuoto non ci sarebbe nulla? E' soltanto perché non lo vediamo né con gli occhi e nemmeno con i più sofisticati odierni strumenti. Anticamente l'uomo non vedeva nemmeno l'aria, sentiva il vento, ma non sapeva cosa fosse quest'aria che non si vede. Poi ha scoperto che l'aria è formata di gas che sono uno stato della materia. Il vuoto dello spazio è della stessa natura della materia, la differenza è che in alcune zone di spazio vuoto la struttura di questo è "coagulata", "condensata", si può dire, da un apporto di energia e si manifesta quindi come materia solida.

D'altra parte la scienza tenta di spiegare come sia possibile che nello spazio, che ritiene vuoto, si propaghino le onde elettriche. Non serve forse un mezzo attraverso cui le onde si possano propagare? e, non solo, tale mezzo deve essere elastico. Per rimediare a questa evidente discrepanza delle fondamentali basi su cui si fonda la scienza, hanno inventato il "fotone", ineffabile compagno di altre invenzioni come elettrone, protone, ecc, che a volte si comporta come un'onda, e quando fa comodo si comporta come particella, se deve attraversare lo spazio vuoto.

Allora, anche il vuoto rallenta la velocità della luce, proprio come la materia, i valori sono diversi a seconda della "densità", o della "rarefazione", la costante è solo un principio teorico. E qui crolla l'intera costruzione delle teorie che riguardano la dimensione e l'origine dell'universo. Non si può più affermare che l'abbassamento della frequenza della luce sia dovuto all'allontanamento dell'oggetto rispetto a noi. Tale abbassamento dipende solo dalla distanza e l'oggetto è fermo, salvo naturalmente il percorso locale lungo la sua orbita.


Detto in modo semplice, la basilare reazione quantistica dell'energia può essere espressa in questo modo: "materia" si trasforma in "plasma" si trasforma in "corrente elettrica" e simmetricamente: "corrente elettrica" si trasforma in "plasma" si trasforma in "materia". Anzi per essere ancora più generali abbiamo che gli stati, di quello che è oggi più corretto definire come strutture energetiche (materia), sono: solido, liquido, gassoso, plasma, elettricità. E viceversa.

Un esempio è visibile quando ci sono i temporali, il fulmine è una reazione di trasformazione quantistica che inizia dagli atomi presenti nell'atmosfera e avviene, mediante una fusione atomica calda originata dal "vortex", la trasformazione della materia in plasma: la boccia di fuoco che si vede prima del fulmine e poi avviene la scarica elettrica che parte dalla suddetta boccia e si scarica dove trova il percorso più agevole. Non si tratta di differenza di potenziale tra la nuvola ed il terreno (o altro punto terminale), ma di corrente elettrica generata in quel punto.

La scienza attuale ritiene che il Sole, ed i soli in genere, si sia formato in una zona delle spazio di elevata concentrazione di atomi di idrogeno e che questi, addensandosi, abbiano innescato una reazione atomica, e che questa reazione trasformi l'idrogeno stesso in elio. Viene da dire: da dove arriva questo supposto idrogeno? Come ha fatto ad addensarsi? Perché questo addensamento dovrebbe dare luogo ad una reazione atomica di trasmutazione? Se così fosse perché non facciamo in piccolo questo sulla Terra? E tutti gli altri elementi che sono presenti? Sono anch'essi formati da questa reazione atomica e poi, essendo pesanti, scendono verso il nucleo, che però dovrebbe essere fatto di idrogeno, il più leggero?

Il fondamento di questa teoria sembra essere la fusione nucleare che avviene nelle bombe atomiche all'idrogeno, ma lì non si forma elio, e l'altra argomentazione, credo, sia stata immaginata per offrire una spiegazione dell'origine dell'energia, che viene supposto si emani dal Sole verso l'esterno. Tale energia dovrebbe scaldare i pianeti, e dove non ce ne sono, disperdersi verso l'infinito. L'energia sarebbe quindi la radiazione elettrica con le frequenze che partono sin dalle onde radio e salgono molto oltre la luce violetta. E come si propaga questa energia? Non ritiene la scienza che lo spazio sia vuoto? Allora il trasporto sarebbe opera dei fotoni, anche per il calore? E per le radiazioni elettriche a più bassa frequenza come le onde radio? Non lo sembra davvero, quindi quello che succede deve essere un altro fenomeno.

Che nel Sole ci siano atomi di tutti gli elementi è vero, la scienza è corretta in questo punto. Esaminando lo spettro di emissione della luce vediamo la presenza di questi elementi, ovvero di quelli che risuonano in questa fascia, ma sono molti e la generalizzazione si può ragionevolmente fare. Ed è anche vero che quando il Sole, alla fine del suo ciclo di vita, per così dire esplode, tutti gli elementi si diffondono nello spazio e poi, con un lunghissimo tempo, si aggregano tra loro e formano ammassi di atomi uguali tra loro e, successivamente, pianeti.

La formazione degli atomi avviene tuttavia per altre ragioni, avviene per la trasformazione dapprima tra l'elettricità ed il plasma e poi per la trasformazione del plasma in atomi. Gli atomi che si formano sono inizialmente piccoli, non idrogeno, vi sono più di una decina di elementi più piccoli, quello che la scienza chiama raggi, di vario tipo, e ciò a causa del fatto che l'ipotetica struttura dell'atomo non contempla una geometria più piccola dell'idrogeno.

Una parte di queste materie viene allontanata dalla superficie del Sole a causa proprio della "leggerezza", ed anche elementi più complessi come idrogeno, elio ed anche più "pesanti". Non è vero che in alcune zone dello spazio esistevano concentrazioni di questi elementi, perché, dunque, prima l'idrogeno forma il Sole e poi se ne allontana?
La risposta che la scienza offre è che il "Big Bang" abbia formata tutta la materia e che questa si sia diffusa nello spazio e che abbia poi dato luogo al ciclo di addensamento, ed espulsione in modo da creare nuovi soli e pianeti.

Ma non abbiamo visto più sopra che questa teoria non può essere vera per il semplice fatto che il suo fondamento è l'espansione dell'universo, che in realtà non avviene perché la sua unica prova è la costanza della velocità della luce? E questa è soltanto una asserzione dogmatica, senza dimostrazione e senza fondamento.

L'intero universo è paragonabile ad un reticolo fluido dove esiste un centro da cui si diramano dei raggi principali in tutte le direzioni ed i nodi di tale reticolo sono quello che la scienza chiama "Buchi Neri". Da questi luoghi si dipartono dei sub reticoli locali i cui nodi sono i soli. All'esterno una gigantesca fascia di Energia circonda l'intero Creato e alimenta i raggi dall'esterno verso il centro. I "Buchi Neri" convogliano l'energia nelle sub reti ed i soli la convertono in materia. I "Buchi Neri" sono perciò semplicemente spazio non occupato da soli e pianeti.

L'Energia è elettricità, e l'incontro con i soli è il primo passaggio nella conversione verso la creazione della materia. La materia quindi nasce, ha una sua vita, che consiste nel dissipare l'energia che ne è la fonte, per poi dissolversi quando questa termina. Il ciclo della Creazione è continuo, non esiste il "Big Bang", ovvero quello che la scienza crede. Esiste l'inizio del Creato, certo, il Creato ha avuto origine, ma qui si tratta di un Atto Divino al di là di ogni possibile umana interpretazione e comprensione.

Il plasma è lo stato della materia non ancora organizzata, è un insieme dei "mattoni", che formano il tessuto dello spazio, che sono stati energizzati o che provengono da un altro stato della materia scomposta. A seconda dei campi di forza che esistono nello stesso posto di dove è il plasma, questo si "raggruma", si "addensa", e forma la materia, oppure se già è presente la materia, si aggrega ad essa e genera atomi di maggiore energia, cioè più "pesanti". Si tratta ovviamente di reazioni quantistiche, peraltro oggi ancora del tutto ignote alla scienza.

Il Sole è il crogiolo che forma la materia, in questo modo, e non genera energia, ma la riceve e la usa proprio per formare nuova materia. Come abbiamo visto, una piccola parte viene liberata man mano, la maggior parte si sposta verso il centro. Tuttavia non al centro della sfera, ma nella parte inferiore della corona esterna. Il centro del Sole agisce come regolatore dei campi di forza elettrici e gravitazionali, che poi sono la stessa cosa, cambia soltanto la direzione dei vettori. Quando la corona diventa, crescendo con la nuova materia formata, troppo densa, tale da non poter più mantenere l'equilibrio dinamico con le forze che stabilivano la coesione, allora "esplode", si diffonde nello spazio e diffonde tutta la nuova materia, composta di tutti gli elementi stabili, tutto attorno, abbandonando il nucleo interno.

Ora, vediamo: se l'energia che riscontriamo essere sul Sole non ne esce, ma come abbiamo detto poc'anzi è ricevuta attraverso la rete energetica dell'universo, come è possibile che se andiamo sotto il Sole ci scaldiamo, ma se stiamo all'ombra no?

Più sopra abbiamo presentato una caratteristica della luce: la dispersione. Si tratta del fenomeno che avviene quando la luce colpisce la materia e ne viene riflessa in tutte le direzioni. Tuttavia non è una riflessione come quella di uno specchio. É nuova luce emessa dalla materia sotto la sollecitazione di quella in arrivo.


Diciamo meglio: ogni radiazione elettrica quando colpisce un atomo ne causa una "eccitazione", una "risonanza", e l'atomo quindi reagisce emettendo a sua volta una radiazione equivalente. Ma non sempre della stessa entità e non sempre della stessa frequenza. E questo vale per ogni tipo o frequenza di onde o radiazioni elettriche. Dalle onde radio, come si osserva studiando le antenne, passando per il calore e arrivando alla luce e anche oltre agli ineffabili "raggi" vari.

Come la luce si diffonde in tutte le direzioni creando la luminosità diffusa, così il calore ha un simile comportamento diffondendosi tutto intorno. Se così non fosse saremmo circondati da oggetti freddi, salvo quelli esposti direttamente ai raggi solari. Questo fenomeno vale anche per le onde radio, altrimenti in nostri "smartphone" non sarebbero così efficienti.

Siamo noi a produrre il calore che ci scalda se stiamo al Sole, non il Sole. E più intensa è la radiazione, più è intenso il calore che generiamo. Il Sole ci manda una radiazione, una informazione, e gli atomi del nostro copro si attivano e producono qui il calore. D'altra parte come è possibile che l'atmosfera sia sempre più fredda man mano che si sale? Non è la prima a raccogliere i raggi solari? In realtà il calore dell'atmosfera viene ceduto dal calore creato localmente dall'acqua e dal terreno, in quanto la rarefazione della materia, che sono i gas atmosferici, non permette che sia generata a sua volta una quantità rilevante di calore..

Le radiazioni non trasportano energia, si propagano grazie al mezzo che devono attraversare, che deve essere per sua natura elastico, e tale è lo spazio vuoto, per esempio. Tuttavia i pianeti sono caldi, chi fornisce tale energia? La materia stessa dei pianeti, che sotto l'eccitazione della radiazione, cede una infinitesima parte della propria energia e, col tempo trasmuta verso un elemento di minore valore energetico.

Si tratta di una reazione quantistica, come ad esempio ciò che avviene nei moderni pannelli solari. Il silicio NON converte la luce in elettricità. Il silicio, o gli altri composti eventualmente usati, cede una parte della propria energia sotto forma di corrente elettrica. Tanto è vero che il così detto rendimento scende in modo lineare col tempo sino a non produrre più energia. E' la particolare struttura cristallina a permettere questo scambio, in altre parole è la tanto ricercata conversione diretta energia (materia) - corrente elettrica.

Altro esempio sono svariati pigmenti che quando sono esposti al Sole per lungo tempo cambiano il proprio colore. Perché mai dovrebbero cambiare? La luce e il calore irradiati come agiscono? Agiscono provocando una riemissione di radiazioni dalla materia dei pigmenti che quindi muta, non la composizione chimica, ma l'equilibrio energetico che faceva apparire il colore. Trasmutazione degli elementi che cambiano le proprietà. E non solo pigmenti, molte altre sostanze cambiano struttura all'esposizione, mentre altre, invece, sfruttano le radiazioni per generare delle reazioni chimiche, o per meglio dire quantistiche, come la clorofilla, o la stessa generazione di vitamina D nel corpo umano.

Tuttavia non tutta la materia reagisce allo stesso modo. Come l'ottica mette in evidenza le varie proprietà della luce che agisce in modo diverso a seconda del composto che incontra, come riflessione, rifrazione, dispersione, ecc e solo la dispersione è da attribuirsi ad una rigenerazione di energia luminosa, così è per il calore. I vari composti reagiscono nei vari modi, o rigenerando calore a loro volta o assorbendo quello dell'ambiente o riflettendo la radiazione, ecc.

Bisogna anche considerare che il calore del pianeta non deriva soltanto dalla reazione alla radiazione solare. Un notevole contributo proviene anche dalle eruzioni vulcaniche sottomarine, che scaldano l'acqua degli oceani e contribuiscono alla formazione del clima. I materiali, una volta eccitati, non smettono di reagire subito appena la radiazione in ingresso finisce. Ad esempio il fosforo, e materiali simili, continua ad emettere luce quando è al buio, se prima era esposto alla luce. Veniva usato per le cifre e le lancette degli orologi per vedere l'ora al buio. Anche le moderne lampade fluorescenti appena spente continuano ed emettere della luce, sebbene poca e per poco tempo.

In conclusione osserviamo la fotografia riportata in alto. Le immagini 1 e 2 e 3 sono fotografie della Terra riprese da satelliti. E si vede che anche la Terra come il Sole, la Luna, e gli altri astri, si presenta all'osservatore come un disco piatto, non come un globo. Quindi non riflette in realtà i raggi del Sole. Infatti l'immagine 3 mostra chiaramente che una parte del globo, l'oceano a nord dell'Australia, sta riflettendo la luce come uno specchio, ma la parte continentale non riflette la luce, eppure è visibile dallo spazio, il resto si presenta uniforme, e non come farebbe il riflesso di una sfera.

Infine, l'immagine 4 è la fotografia della Luna durante la lunga e rara eclissi dell'estate del 2018, dove tutti hanno potuto vedere che era rossa. Da dove viene quella luce rossa? La scienza parla di riflesso della Terra. Ma la Terra è in ombra totale, e nemmeno il Sole può illuminare in qualche modo la Luna, essendo schermato del tutto dalla Terra. Ecco, quale migliore dimostrazione potevamo trovare? Quel colore è determinato dall'irradiazione della Terra di radiazioni di calore emesse dalla parte in ombra, in quanto la materia una volta eccitata continua per un certo tempo ad irradiare a sua volta. Guai se non fosse così, la vita non sarebbe possibile. La Luna ricevendo questa radiazione reagisce emanando a sua volta una luce appena sopra all'infrarosso, il rosso che vediamo.







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